Ultimamente ho pensato che il punto fondamentale potrebbe essere toccato se scienziati, politici, artisti, filosofi, uomini di religione e tutti coloro che lavorano nei campi, si riunissero qui, guardassero in giro su questi campi e parlassero un po’ di tutto.
Fukuoka, “La rivoluzione del filo di paglia”
Prendersi cura
Prendersi cura significa tessere l’intreccio di relazioni fra chi abita questa terra, in un continuo scambio di calore, materia, movimento ed energie.
Prendersi cura significa ascoltare e accogliere le necessità proprie e altrui, agire con attenzione e consapevolezza.
In una società fondata sul patriarcato e sulla produttività, quella della cura è un’attitudine che per troppo tempo è stata messa in secondo piano, relegata alla figura femminile, esclusivamente nell' ambito domestico. La cura è stata estromessa dalle attività umane fondamentali in quanto non specificatamente produttiva.
Ma se il corpo e lo spirito dell’uomo si sono evoluti interagendo con gli altri esseri viventi, prendersi cura significa proprio riavvicinarsi al mondo naturale di cui siamo parte, rendersi disponibili al contatto e all’ascolto, saper aspettare e osservare, seguire i tempi delle stagioni, coltivare e preparare il cibo di cui ci nutriamo, costruire relazioni e lasciare aperti spazi d’interazione.
Nella nostra epoca basata sul consumo rapido e sulla produzione esponenziale di beni materiali, ci siamo abituati a mangiare di corsa, senza sapere da dove provenga ciò di cui ci nutriamo. Viviamo nella frenesia, ma cerchiamo sempre la via più comoda per soddisfare bisogni che ci siamo costruiti, senza accettare di compiere sforzi, senza pensare alle conseguenze dei nostri gesti a lungo termine.
Lo sfruttamento delle risorse naturali e delle vite umane, la distruzione degli ecosistemi, il consumo di suolo e l’estinzione di specie vegetali ed animali sono gli effetti deleteri di una noncuranza che deriva dalle cieche esigenze di un mercato basato sulla competitività e sull’individualismo.
L’obsolescenza tecnologica e la rapidità dei cambiamenti, a tutti i livelli, ci portano lontano dalle pratiche della cura. La comunicazione veloce, prevalentemente digitale, crea relazioni superficiali, a distanza, fugaci e irresponsabili.
La nostra associazione si pone l’obiettivo di riscoprire il valore della cura e dell’attenzione attraverso un intreccio di visioni e di attività che mettano in dialogo discipline e approcci diversi. Artisti, produttori e artigiani, studiosi e ricercatori, educatori, esperti di pratiche olistiche e tradizionali metteranno a disposizione il loro sapere e le loro esperienze per un pubblico trasversale. Attraverso la collaborazione con diverse realtà, le attività dell’associazione potranno spaziare tra camminate, conversazioni e incontri pubblici, corsi pratici di agricoltura, corsi di cucina e approfondimenti sull’alimentazione, pratiche di yoga e meditazione, introduzione alle medicine tradizionali, attività ludiche ed educative, proiezioni, spettacoli e performances, proposte artistiche di ogni genere, presentazioni di libri, letture e musica. Le varie iniziative vogliono proporre una rinnovata sensibilità, quella di chi “ si prende cura”, di chi ricerca un’autentica connessione con il sistema vivente.
In un mondo in rapido mutamento, le nostre iniziative vogliono ritrovare il senso della pausa, il momento di attesa e di sospensione per permettere di tornare a vivere il ciclico scorrere delle stagioni.
Nel flusso quotidiano del cambiamento, prendersi il tempo di fare, disfare e rifare, fermarsi a sentire, osservare, immaginare. Siamo convinti che questa intenzione passi per prima cosa dalla cura del suolo e dei territori, dalla coltivazione della terra e dei suoi frutti. il cibo di cui ci nutriamo diventa infatti parte di noi e ci unisce alla terra attraverso le mani di chi lo coltiva, lo trasforma e lo rende disponibile.
Per questo la nostra associazione nasce dall’unione di una cooperativa di consumo (MondoMangione) e di otto aziende agricole toscane che operano nel rispetto di pratiche agricole virtuose per la produzione di cereali, vino, ortaggi, formaggi, legumi, frutti, olio e pane etc. (Az. Agr. Poggio di Camporbiano, Podere Montisi, Az. Agr. Floriddia, Podere Fontecornino, Podere Pacina, OrtoMangione, Podere il Casale, Az. Agr. Passerini).
Il cibo costituisce il legame indissolubile e inevitabile con il mondo organico che ci circonda. Occuparsi della sua produzione e trasformazione costituisce il primo passo necessario alla cura del corpo e delle relazioni. Ma coltivare la terra significa anche interagire con i tanti mondi viventi, trovare il compromesso per la coabitazione e la coesistenza di specie coltivate e spontanee, disegnare un paesaggio, innescare nuovi sistemi di relazioni, condividere risorse idriche e suoli, dialogare con altre forme di vita.
Diventare socio significa aderire al nostro “manifesto”, dare un peso alla voce e alle proposte dell’associazione, prendere parte attiva ad un’impresa comune che unisce chi crede di poter generare cambiamenti di prospettive, passo dopo passo.
I dati rimangono riservati e mai vengono ceduti a terzi.
Il SOCIO è tale per tutta la vita ma è invitato ogni anno a rinnovare la quota associativa, altrimenti rimane SOCIO INATTIVO.
