Comunità del cibo e della biodiversità
Cura la coltura è una delle nove “Comunità del Cibo e della biodiversità” della Toscana.
Si tratta di realtà associative locali che promuovono processi di rete e di cittadinanza attiva, tutelano e diffondono colture e saperi locali, costituiscono filiere corte, preservano la biodiversità, forniscono esperienze culturali di consapevolezza e rigenerazione, sostengono modelli di produzione e di consumo sostenibili.
Tutto questo, però, può essere possibile solo grazie alla partecipazione di tutti gli enti partner del progetto, ma soprattutto grazie al contributo e all’interesse da parte di attività produttive, associazioni, enti e singoli cittadini.
La nostra associazione vuole riscoprire il valore della cura e dell’attenzione attraverso un intreccio di visioni e di attività che mettano in dialogo discipline e approcci diversi, attraversando l'agricoltura, la cucina, la ricerca scientifica, e la creazione artistica, la pratica del cammino e della meditazione, la tradizione e l'innovazione.
Ci impegniamo perché la produzione di cibo diventi cura : cura del suolo, cura dell’aria e dell’acqua, cura delle piante e degli animali; ma anche cura delle persone lo producono e di quelle che di questo cibo si nutriranno.
Contro un'agricoltura come incurante macchina produttiva, che si trascina dietro sprechi e distruzione, vogliamo valorizzare forme di alleanza e di scambio fra le attività di produzione umana e il contesto naturale e sociale in cui queste si sviluppano.
Cura la coltura nasce dall’unione di una cooperativa di consumo (MondoMangione) e di otto aziende agricole toscane che operano nel rispetto di pratiche agricole virtuose per la produzione di cereali, vino, ortaggi, formaggi, legumi, frutti, olio e pane etc. (Az. Agr. Poggio di Camporbiano, Podere Montisi, Az. Agr. Floriddia, Podere Fontecornino, Podere Pacina, OrtoMangione, Podere il Casale, Az. Agr. Passerini).
Il cibo costituisce il legame indissolubile e inevitabile con il mondo organico che ci circonda. Occuparsi della sua produzione e trasformazione costituisce il primo passo necessario alla cura del corpo e delle relazioni. Ma coltivare la terra significa anche interagire con i tanti mondi viventi, trovare il compromesso per la coabitazione e la coesistenza di specie coltivate e spontanee, disegnare un paesaggio, innescare nuovi sistemi di relazioni, condividere risorse idriche e suoli, dialogare con altre forme di vita.
Cura la coltura vuole non solo promuovere modelli agricoli virtuosi, che riconoscano
e rispettino la convivenza tra specie coltivate e selvatiche, ma vuole anche essere motrice di cambiamento culturale passo a passo, incontro dopo incontro, persona dopo persona.
Siamo convinti che i piccoli gesti e le scelte quotidiane possano avere un enorme impatto, se si moltiplicano nello spazio e nel tempo, segnando così un cambiamento di rotta, sensibile e consapevole.
Questo è quello che ci auspichiamo e quello per cui agiamo ogni giorno.
Immagine di copertina: Giovan Battista Della Porta, Phytognomonica Io[annis] Baptistae Portae Neap[olitani] octo libris contenta..., Napoli, 1588, "Bibliotheca Antiqua Aboca Museum, Sansepolcro AR.